Come migliorare l’aspetto del proprio addome?

Anche questo lungo inverno finirà e potremo finalmente spogliarci per godere del meritato sole estivo, forse però qualcuno avrà comunque qualche reticenza e preferirà non farlo per paura che il proprio aspetto non sia adeguato.

Con i dovuti distinguo del caso pensare di migliorare il proprio aspetto proprio prima dell’estate è di solito poco efficace, anche se , iniziare a fare attività fisica non è mai troppo tardi.

Attività fisica e dieta corretta richiedono tempo per dare i risultati desiderati ma restano sempre il migliore rimedio a sovrappeso e flaccidità muscolare.

Diverso, purtroppo è il caso di chi si trova addosso cicatrici di vecchi interventi chirurgici, che spesso ricordano tutta la loro drammatica importanza con un aspetto poco piacevole.

Tanto più esposta è la zona tanto maggiore è il disagio, spesso ben oltre l’effettiva percezione delle altre persone nei confronti della cicatrice.

Le cicatrici sull’addome sono spesso causa di disagio durante l’estate, proprio perché visibili o celabili solo con costumi abbondanti che però limitano le possibilità di scelta.

Cosa fare?

Continuare a coprirsi, consci che esistono problemi ben maggiori o cercare una soluzione possibile?

Nel caso si cercasse una soluzione, una visita con il chirurgo plastico può aiutare a scoprire come molte cicatrici siano migliorabili o addirittura sostituibili da altre che si possono nascondere sotto il costume.

Se poi il problema non è una cicatrice ma il risultato di un importante dimagrimento anche in questo caso una soluzione ad hoc può essere trovata

Foto di pre e post per cicatrici ed addomi.

Esito di dimagrimento importante, eseguita addominoplastica classica. (2 mesi dopo).

Esito di 3 interventi chirurgici addominali, eseguita addominoplstica con asportazione di tutte le cicatrici (6 mesi dopo)

Esiti di 2 interventi chirurgici addominali, eseguita laser lipo addominoplastica con cicartice ad ancora (un mese dopo).

“Pancetta” pre e post liposuzione laser assistita.

La cosa importante è considerare che esistono dei tempi di recupero dopo un’intervento chirurgico e quindi, ancora una volta, non bisogna arrivare troppo vicini all’estate, se vogliamo goderciper tempo il risultato desiderato.

Labioplastica: 7 diverse categorie di “forma” per le piccole labbra

Anche in Italia, come nei paesi anglosassoni le donne ricorrono sempre più spesso alla chirurgia plastica intima.

Negli ultimi anni si è registrato un aumento costante del numero di interventi con incrementi del 1,5 % circa ogni anno (3300 interventi nel 2014 sec. https://www.aicpe.org).
Spesso ormai i convegni di medicina e chirurgia estetica contemplano a questo capitolo delle sessioni dedicate ed incontri tra società scientifiche sia di Chirurghi Plastici (AICPE) che di Ginecologi (AIGEF).

Le motivazioni sono fondamentalmente due:
Funzionali ed Estetiche.

In ambito funzionale rientrano le malformazioni come asimmetrie delle piccole labbra o la loro ipertrofia, che oltre a causare disagio estetico sono responsabili di irritazioni o traumatismi accidentali durante il rapporto o semplicemente indossando indumenti attillati.

Di ordine estetico sono invece da considerarsi tutti quei casi in cui senza alcuna problematica funzionale, è l’aspetto esterno dei genitali (lontano dallo stereotipo comune) a causare disagio.

Ma come stabilire i canoni “ideali” a cui riferirsi per la chirurgia estetica intima femminile?
Sorprenderà forse che una risposta definitiva non esiste o semplicemente non è uguale per tutte.
Indicativamente esistono almeno 7 diverse categorie di “forma” per le piccole labbra.

1. Asimmetrica : nel caso le piccole labbra siano tra loro di diversa forma e dimensioni oppure che una delle due sia più protrudente dell’altra rispetto alle grandi labbra, sporgendo fuori ed in basso.

2. Grandi labbra Curve : in questo tipo di vulva, le grandi labbra si incurvano, esponendo le piccole frontalmente ed incontrandosi in basso, descrivendo una forma a ferro di cavallo rovesciato. Le piccole labbra qui non tendono a protrudere in basso rispetto alle grandi labbra .

3. Piccole labbra prominenti: questo è il tipo più comune di vulva. Qui, le piccole labbra sono più lunghe delle grandi labbra. A causa della differenza di lunghezza, le piccole labbra si estendono al di sotto delle grandi labbra in grado variabile da minimamente visibile a molto visibile.

4. Grandi labbra prominenti: in alcuni casi troviamo grandi labbra più prominenti delle piccole labbra in questo caso tendono a scivolare molto più in basso e possono essere sia piene e gonfie che sottili o leggermente più lasse.

5. Vulva piccola e chiusa : Questo è il tipo meno comune di vulva, ma il più tipicamente “desiderato”. Con questo tipo di vulva, le piccole labbra sono completamente contenute e nascoste all’interno delle grandi labbra. Le labbra esterne qui tendono ad essere più o meno piatte e poggiano contro l’osso pubico.

6. Vulva piccola ed aperta : la vulva è simile a quella descritta prima. La differenza principale, tuttavia, è che qui, le grandi labbra si trovano più distanti, dando l’impressione di essere “aperte” e la rima delle piccole labbra può essere visibile.

7. Piccole labbra visibili : descritto come un “bocciolo di fiore che sta per fiorire”, questa vulva esporrà tipicamente le piccole labbra attraverso l’intera lunghezza delle grandi labbra, che si troveranno lateralizzate.

Il riferimento estetico fornito dalla rete, con modelli spesso photoshoppati, tuttavia si inspira a concetti di proporzione, luminosità e turgore tissutale che si possono raggiungere con apposite procedure chirurgiche o trattamenti estetici meno invasivi.

Laser, lipofilling, chirurgia e medicina estetica, devono sempre però rispettare l’anatomia di partenza e non creare disturbi funzionali, per questo è di fondamentale importanza rivolgersi a chirurghi plastici o ginecologi con competenze adeguate che pratichino queste procedure, eventualmente coinvolgendo insieme le due categorie.

Laserlipo o Laser Liposcultura?

La laser liposcultura o liposuzione laser assistita è qualcosa di più e di diverso rispetto ad una semplice laserlipo.

Il concetto fisico che sta alla base di entrambe è che un fascio di luce Laser, irradiato direttamente a contatto con il tessuto adiposo, è in grado di distruggere gli adipociti (cellule del grasso) con un effetto termico (io aggiungo anche termoacustico).

La laserlipo permette di sciogliere in grasso sottocutaneo, senza però poterlo aspirare, a meno che non si faccia anche una liposuzione tradizionale dopo averla eseguita, perché si esegue con fibre rigide inserite in cannule prive della possibilità di aspirare.

Ciò determina due aspetti fondamentali;

  1. il primo è che non si possono eseguire trattamenti di ampie aree o più zone senza rimuovere il grasso ucciso dal laser(che potrebbe infettarsi).

  2. il secondo è che, se si associa dopo anche la liposuzione, aumenteranno i tempi e conseguentemente anche i costi.

L’uovo di colombo sta nel riunire le due metodiche in una sola procedura, sciogliere ed aspirare contemporaneamente.

Nella Laser Liposcultura, la fibra ottica della sorgente Laser viene alloggiata all’interno di una speciale cannula da liposuzione modificata che permette le due azioni, insieme o separatamente.

Potrà sembrare strano ma non sono molti gli apparecchi Laser che permettono di fare ciò e questo ha limitato molto il diffondersi di una tecnica tra le migliori in ambito chirurgico estetico, che io, però ormai utilizzo da anni.

I vantaggi del Laser, irradiato sotto cute, direttamente nell’odiato pannicolo adiposo, sono molteplici:

  • La stimolazione Laser favorisce la formazione di collagene nuovo, danneggiando quello vecchio, migliorando così l’aspetto cutaneo.

  • La retrazione del sottocute , inoltre, è molto maggiore rispetto a quella che normalmente si ha con la liposcultura  “ a freddo” , cosa che determina maggiore compattezza della cute.

  • Meno ematomi e lividi , grazie al calore sviluppato dal laser che coagula i piccoli vasi sanguigni presenti tra i tralci del tessuto adiposo.

  • Il grasso si liquefa al passaggio della cannula, rendendo la procedura più dolce e meno traumatica per la paziente.

  • Meno dolore rispetto alla liposuzione classica grazie alla minore presenza di ematomi ed all’interazione del laser con le fibre nervose.

 

Quando è indicata una Laser Liposcultura?

Fondamentalmente in tutti quei casi in cui si voglia ricorrere ad un liposuzione per eliminare del tessuto adiposo in eccesso, meglio se di limitate e ben definite aree anatomiche come i trocanteri  o i fianchi  dove gli effetti della retrazione sottocutanea regalano i migliori risultati, come anche per i glutei  le braccia o l’interno coscia.

 

Come si esegue una Laser Liposcultura?

La maggior parte delle procedure sono eseguibili in anestesia locale e raramente in sedazione o anestesia generale, si tratta di ricoveri ambulatoriali o day hospital, sempre però eseguiti in sala operatoria.

 

 

Possono residuare irregolarità dopo una Laser Liposcultura?

La risposta è si, come in tutti i trattamenti lipoaspiranti, ma con minore frequenza poiché i movimenti della cannula sono più dolci rispetto alla liposuzione tradizionale e più precisi rispetto ad una laserlipo senza aspirazione.

 

In quale periodo dell’anno è meglio sottoporsi a questo trattamento?

Certamente nei mesi invernali o inizio primavera se si vuole mostrare un risultato durante l’estate, tenendo pure conto che dopo il trattamento è necessario mettere una guaina contenitiva da tenere in media 15 / 21 giorni.

 

Dopo la Laser Liposcultura che limitazioni ci si deve aspettare?

Generalmente poche o nessuna di particolare importanza nella vita quotidiana, fatta eccezione di una doccia per la prima settimana e delle saune per il primo o secondo mese.

Normalmente la ripresa lavorativa è immediata, considerando che spesso si eseguono trattamenti in anestesia locale anche senza sedazione.

Viso invecchiato? Arriva la Biorivitalizzazione

Si tratta dunque del primo giusto approccio che il medico estetico può proporre, ovviamente senza dimenticare la prescrizione dei prodotti cosmetici (creme e sieri) adeguati al tipo di pelle in questione.

La comparsa delle rughe a una certa età. Un problema che da sempre attanaglia il genere umano. soprattutto le donne. Oggi molto si può fare in questo senso. Soprattutto si può dare elasticità e nuovo turgore alla pelle del viso.

In gran parte delle persone la comparsa delle prime rughe causa un profondo senso di disagio e una forte preoccupazione. Terribilmente infastidita dagli odiati solchi, vorrebbe farli sparire subito. L’idea irrazionale è quella di voler vincere la battaglia immediatamente e la conseguente richiesta come primo approccio è il riempimento delle loro nemiche.

Quello che invece va fatto capire è che una pelle che mostra i primi segni d’invecchiamento, rughe comprese, va curata e rivitalizzata nella sua interezza con una trattamento che recuperi e mantenga la giovinezza dei tessuti, attraverso la riorganizzazione e rivitalizzazione della struttura della pelle.

È importante per prima cosa ottimizzare il turgore, l’elasticità cutanea: solo così il viso apparirà migliorato nel complesso e avrà più luce. È a quel punto poi che si potrà passare a riempire le rughe, che comunque, giunti in questa fase, nel complesso saranno molto meno evidenti e daranno meno fastidio nella valutazione dell’estetica del viso.

Perché allora desiderare un viso sul quale le rughe sono state ridotte, senza curarsi affatto di una pelle priva di elasticità e turgore? Per non considerare l’importanza della rivitalizzazione del collo, una delle prime parti del nostro corpo a mostrare i segni dell’età, che non può assolutamente essere riempito con filler. Per ringiovanire veramente un viso quindi bisogna rivitalizzarlo.

Biorivitalizzazione. Si tratta dunque del primo giusto approccio che il medico estetico può proporre, ovviamente senza dimenticare la prescrizione dei prodotti cosmetici (creme e sieri) adeguati al tipo di pelle in questione.

In cosa consiste? Non è altro che l’introduzione nel derma di sostanze utili a ottimizzare la funzione cutanea, come ad esempio l’acido ialuronico, che può essere unito ad aminoacidi, minerali, vitamine ecc. L’acido ialuronico è uno zucchero normale componente del sottocutaneo, e costituisce la materia fondamentale nella quale sono immerse le fibre di collagene ed elastina. Col passare degli anni diminuisce l’attività dei fibroblasti, cioè delle cellule deputate alla produzione di collagene ed acido ialuronico, i quali col richiamo di acqua determinano il turgore e la compattezza della cute.

Ecco che apportando direttamente nel tessuto da trattare una quantità di acido ialuronico adatta a contrastare il suo impoverimento, la pelle ritrova nutrimento e giovinezza. Si mira dunque a ricreare le condizioni fisiologiche di una cute giovane, attivando in modo naturale il lavoro dei fibroblasti nello stimolare una corretta produzione naturale di collagene, che sarebbe invece poco utile introdurre direttamente dall’esterno.

In sintesi l’infiltrazione locale di agenti biorivitalizzanti determina tre principali effetti benefici: idratazione, per immediata azione di richiamo nei tessuti di acqua (visibile sin dai primi trattamenti), stimolazione dei fibroblasti a produrre collagene ed elastina, (comincia ad avvenire a fine ciclo), importante azione di contrasto dei radicali liberi, veri e propri “agenti dell’invecchiamento” (stimolati per esempio da inquinamento e radiazioni solari).

In cosa consiste? Si iniettano gocce di prodotto sottocute con microiniezioni effettuate con un ago sottilissimo, sia lungo le rughe, sia vicino al canto esterno degli occhi, che nella parte centrale delle guance e sul collo, dove insomma si vuole riacquistare il turgore.

Volendo si possono infiltrare anche punti di agopuntura per stimolare la rivitalizzazione e il drenaggio cutaneo. Il trattamento non dura più di un quarto d’ora e alla fine residua, solo per un’oretta, un lieve arrossamento nelle zone di inoculo. A volte si possono creare delle piccole ecchimosi, contrastabili con una crema all’arnica. In ogni caso la paziente può truccarsi da subito.

Quando Un ciclo classico si effettua con un trattamento a settimana per un mese, poi due trattamenti ogni quindici giorni. Infine per prolungare i risultati si può proseguire con una seduta di mantenimento mensile.

Esistono dei tipi più costosi, per chi ha meno tempo, che possono essere effettuati direttamente una volta al mese. Il trattamento si può fare in qualsiasi periodo dell’anno. Classicamente i periodi più gettonati sono in primavera, e poi a settembre per “riparare” i danni provocati dal sole durante l’esposizione estiva.

Sinergia Un ciclo di biorivitalizzazione può poi essere un’ottima preparazione ad un filler. Non solo perché, come dicevamo, ha poco senso limitarsi a riempire le rughe se poi la cute dell’intero viso è avvizzita, spenta e poco turgida. Ma anche e soprattutto perché, nutrendo il sottocutaneo con un buon deposito di acido ialuronico, poi il derma riassorbirà molto più lentamente l’altro tipo di acido ialuronico, più denso, che utilizzeremo come filler per riempire le rughe. Ed a quel punto il riempimento durerà più a lungo.

Siamo insomma davanti ad un trattamento efficace e sicuro, come dimostrano ormai molti studi, che permette di ottenere risultati reali sul ringiovanimento del viso e del collo, in modo peraltro molto naturale, e senza spendere grosse cifre. L’importante è non avere fretta.